lunedì 17 dicembre 2007

amori liquidi o.. in liquidazione ?

Sirenetti in rotta - Gli errori e i rancori di un amore liquido
Lasciamo perdere i dettagli personali sui due sirenetti in rotta. Non formalizziamoci sui luoghi del loro amore, piscine su piscine, fino allo showdown ai campionati europei in vasca corta. L'ultimo disastro dell'affaire Marin- Manaudou, finora troppo tonici e bionici perché noi normali ci potessimo identificare, va ricordato quando si rischia (sempre noi normali) di finire nei guai. È un caso attuale da manuale. Di amore liquido, perché si è svolto quasi sempre in acqua ma pure nella definizione del sociologo Zygmunt Bauman: di relazioni che diventano «connessioni » legate agli impulsi e alle circostanze — nel caso, in milioni di casi, un'attività in comune, nuoto o lavoro — e che possono essere intense ma spesso velocemente e improvvisamente disconnesse, per poi rituffarsi (uno volente uno nolente, magari) nella liquidità socioaffettiva di oggidì. La situazione è fluida, comunque sia andata (gli italiani danno una versione opposta) ma non è facile. Per cui. 1) Luca Marin è stato mollato. Capita. Gli amici gli avranno detto «stai su, sei un gran figo, chiusa una vasca si apre una piscina olimpionica» e altre frasi di circostanza. Ma lui, è umano, soffre. Rilascia dichiarazioni acide sui facili costumi di Laure Manaudou, che peraltro era venuta a stare in Italia ad allenarsi con lui: «Ha fatto così con tutti i suoi ex e farà così in futuro. Solo che stavolta ha scelto uno più brutto». Errore doppio. In questi casi si sta zitti, si gira a testa alta, si sorride, si lascia che siano gli altri a notare l'aspetto del rivale. Sennò tutti pensano che il mollato stia, come si dice a Roma, rosicando. 2) Marin è nervoso perché incontra Manaudou nelle gare. È la drammatizzazione sportivo-glamorous di quel che succede ai soliti milioni di persone a cui finisce una storia in ufficio. Ma invece di vendicarsi in modo bieco e virile (mostrandosi indifferente, facendo il ganzo con nuotatrici detestate da Manaudou, parlando bene di lei infilando qua e là innocenti e micidiali battute, tutta roba che funziona) e quindi maturo, fa una cafonata. La affronta subito prima di una batteria e fa una scena chiedendole indietro l'anello di fidanzamento, pare, e dicendole, pare, varie cattiverie. Altro errore. Per riavere l'anello basta un amico cortese che intavoli una trattativa privata con la fedifraga. Se poi è lei a lamentarsi, visto il suo ruolo nel pasticcio, lui non fa una figura da gentiluomo però lei viene fuori come un'avida mangiauomini, il che non fa curriculum. 3) Nicolas Manaudou, fratello della campionessa, a quel punto ha denunciato Marin per molestie sportive. Così Marin fa la figura del lasciato che non ci vuole stare, e pure dello stalker. Errorissimo, ovvio. E non ci vengano più a dire che le follie tipo Fatal Attraction le fanno solo le donne. Gli uomini posson fare di peggio, e questo potrebbe diventare il soggetto di un thriller sull'amore liquido, pure troppo (Marin-Glenn Close avrebbe potuto bollirle il costume riducendolo a misura Barbie prima della finale, allora, al limite).
Maria Laura Rodotà17 dicembre 2007

giovedì 13 dicembre 2007

Cerchiamo Storie in cui vincano gli Umili

Abbiamo scelto come colonna sonora del nostro blog “Torno Subito” di Max Pezzali.
C’è un passaggio che dice “cerco storie in cui vincano gli umili”, noi le abbiamo trovate e quindi ve le regaliamo per questo bel Natale!!!



Il primo è Luigino Boffini, da una vita al fianco dei poveri della città di Pavia.

Il secondo invece, un ragazzo musulmano che salva ragazzi ebrei a New York e diventa l'eroe di Natale.
Con un'unica particolarità: il ragazzo musulmano, che non avendo assicurazione non si è neppure potuto far medicare al Pronto Soccorso, è costretto a ben due lavori per mantenersi all'università.
Insomma, viva le storie dove vincono gli umili!!!!!

lunedì 3 dicembre 2007

I numeri del consumo di suolo

La relazione al recente convegno sul “paesaggio italiano aggredito”, tenuto a Roma il 25 ottobre 2007, ricca di dati interessanti. Autore: Vittorio Emiliani

Grazie a
EddyBurg da cui riprendo l'articolo.L’Italia sta vivendo una contraddizione stridente. Una delle tante, e però questa colpisce ad un tempo l’integrità già così intaccata del paesaggio italiano e la qualità già mediocre della condizione abitativa dei redditi più bassi.Registriamo infatti ad un tempo un consumo di suolo libero (e quindi di paesaggio) letteralmente dissennato e una vera e propria emergenza alloggi per i ceti medi, mediobassi e bassi. Segno evidente che la frenetica attività edilizia che si è andata dispiegando negli ultimi anni riguarda costruzioni destinate quasi unicamente al mercato, per lo più alla speculazione, sovente nelle zone turistiche costiere e montane, con una risalita, ora, dal mare verso l’interno, cioè verso zone di grande pregio e bellezza come ad esempio, le valli toscane, marchigiane e umbre. Basta guardare la cartina – tratta da un Annuario dell’ISTAT – la quale fissa la situazione dell’Italia a pochi anni or sono. In essa vedete come il colore marrone scuro identifichi le zone più edificate e il colore verde quelle più libere o libere dal cemento: ebbene fra Venezia e Milano il verde è già sparito e domina il marrone. Ma è solo un esempio fra i tanti possibili.Le cifre che riporto in allegato sul consumo di suolo libero in Italia sono infatti le più drammatiche che il Belpaese abbia mai allineato in materia di aggressione al paesaggio e alla straordinaria bellezza italiana. Sono le più drammatiche di tutta Europa, senza confronto. Riguardano l’ultimo quindicennio lungo il quale il ritmo di cementificazione e di asfaltatura dei suoli ancora liberi da infrastrutture e da costruzioni ha marciato al ritmo di oltre 244.000 ettari l’anno. Come non mai. In quindici anni abbiamo così consumato altri 3 milioni 663 mila ettari, cioè una regione grande più del Lazio e dell’Abruzzo messi assieme. Dal 195o una regione più grande dell’intera Italia Settentrionale. Con i ritmi più recenti si può prevedere che in capo a pochi decenni, intere regioni – comprese la Toscana e il Lazio – saranno in pratica un deserto di asfalto&cemento. Ciò non avverrà in questi termini e però l’erosione di un patrimonio immenso e irriproducibile (se non a costi enormi) è sin da ora garantita. Un’autentica pazzia. Che peserà inesorabilmente sui nostri figli, nipoti e pronipoti. In termini di imbruttimento, di involgarimento, di peggioramento dell’ambiente della vita, individuale e collettiva, di dissipazione di un patrimonio nazionale per secoli ammirato, la più formidabile, fra l’altro, attrattiva turistico-culturale da noi posseduta.Non per caso siamo al primo posto, con la Spagna nella produzione e nel consumo di cemento, quindi con un’altra pesantissima ricaduta paesaggistica causata da cave legali e abusive per ogni dove. Nel Veneto si salvano a stento i Colli Euganei, protetti da un Parco regionale, ma altrove è un massacro, con cifre da primato. Dopo Spagna e Italia viene la Germania ma a grande distanza. Per non parlare della Francia.
Questo consumo di paesaggio – a base di cemento, asfalto e cave – non ha riscontri in Europa tranne, ripeto, che in Spagna (dove la “febbre” edilizia si sta raffreddando con pesanti contraccolpi sull’economia in generale).Esso infatti è reso impossibile da leggi illuminate nel Regno Unito (addirittura dagli anni ’30), in Germania o in Francia. E’ uscito in proposito nel luglio 2006 dall’editore Alinea un eccellente libro a cura di Maria Cristina Gibelli e di Edoardo Salzano “NO SPRAWL” che, in vari saggi, dà conto della situazione europea e nordamericana e della nostra arretratezza sul piano del dibattito e quindi delle misure da adottare.Possiamo dire che, a livello nazionale, soltanto nel programma dell’Unione c’è un accenno ad una legislazione che consenta di combattere, assieme allo sprawl, cioè al disordine urbano, il dissennato consumo di suolo.
Nel citato volume Maria Cristina Gibelli espone i dati di una ricerca statunitense svolta fra Contee sprawl e no sprawl da un eminente specialista, Richard Burchell, in base alla quale una “crescita controllata” fa risparmiare un 25 per cento dei suoli (senza che l’attività edilizia ne risenta), 12,6 miliardi di dollari di risorse e allacciamenti idrici, fognature,ecc.(con la Villettopoli italiana tali l’acqua viene invece dissipata), un 11,8 per cento nelle infrastrutture stradali, un 7 per cento nei costi dei servizi locali e un 6 per cento nei costi di sviluppo immobiliare.In Germania, come testimonia nello stesso libro, Georg Josef Frisch, “la necessità di invertire la tendenza di sottrazione di suolo al territorio aperto e rurale è stata riconosciuta per la prima volta dal governo tedesco nel 1985 nell’ambito dei principi di tutela del suolo”, ma nel 1998 l’allora ministro per l’Ambiente, Angela Merkel, oggi Cancelliere, ha posto l’obiettivo di una riduzione quantitativa dell’occupazione di suolo libero a fini urbani fissando la soglia a 30 ettari al giorno, cioè ad un quarto dei consumi in atto. Obiettivo ripreso dal successivo governo rossoverde. E in Germania il consumo di suolo, si badi bene, viaggiava allora al ritmo di 120 ettari al giorno, cioè di 43-44.000 ettari all’anno, un sesto appena dei nostri consumi più recenti.Certo, il modello inglese di risparmio del suolo è il più antico e collaudato essendo il Regno Unito, del resto, il Paese nel quale è stata più forte e precoce la diffusione urbana. Ma l’allarme per l’erosione dei suoli liberi e/o agricoli venne fatto suonare oltre Manica già negli anni ’30 del ‘900 e si concretizzò nel 1946 col New Towns Act e l’anno seguente col Town and Countries Planning Act. Restrizione della crescita fisica potenziata– nota sempre Frisch – dalla individuazione delle “green belts”, cioè delle cinture verdi. Per cui dalla punta di 25.000 ettari consumati in dodici mesi negli anni ‘30 (un’inezia paragonata alle nostre cifre) Inghilterra e Galles sono scesi ad appena 8.000 ettari annui nel decennio 1985-96. Meno della metà di quanto da noi consuma in un anno la sola Toscana, tanto amata, e abitata, dagli inglesi.In una intervista che comparirà sul numero in distribuzione del trimestrale d’arte e cultura il “Terzo Occhio”, da me diretto, e redatta da Violante Pallavicino, sir Richard Rogers, celebre architetto, con origini italiane, gran consulente di Tony Blair, fa rimarcare: “Ci tengo a dire che a Londra abbiamo avuto un incremento di popolazione di 1 milione di persone in 10 anni e non abbiamo toccato un solo metro quadrato di green field, la campagna intorno alla città. Abbiamo costruito su brown field, le ex aree industriali. Dal 2001 è legge nazionale: il 70 per cento di ciò che si decide di costruire, laddove esiste, deve essere su brown field, e a Londra il sindaco Livingstone sta arrivando al 100 per cento”.
Un sogno per noi italiani proiettati in tutt’altra direzione. Sciaguratamente. La classifica delle nostre regioni in cui questa devastazione ha corso più dissennatamente lascia trasecolati. Al primo posto infatti c’è la Liguria per la quale, già negli ’60, Giorgio Bocca coniò le espressioni “Lambrate sul Tigullio” e “rapallizzazione”.Ebbene, nel quindicennio 1990-2005, la già disastrosamente cementificata Liguria è riuscita nell’impresa di “mangiarsi” quasi la metà delle superfici ancora libere. Seguita dalla Calabria che l’edilizia aveva già massacrato, specie lungo le coste, e che ha fatto fuori un quarto abbondante del territorio ancora libero. Si badi bene: le statistiche ufficiali non possono tener conto di quanto, in Calabria e nel Sud, si è divorato il cemento abusivo…Lo stesso in Campania, dove temo che si sia perduto ben più del 15,5 per cento (140mila ettari comunque) dei suoli liberi. Una ricerca pubblicata nel già citato volume “NO SPRAWL” (Antonio De Gennaro e Francesco P.Innamorato) parla di un aumento della superficie urbanizzata in quella regione pari al 321 per cento contro il 21,6 per cento di incremento della popolazione nel periodo 1960-98. In Sicilia ci si è “mangiati” oltre un quinto di territorio non ancora occupato, per cui l’isola risulta quarta in questa nera classifica, preceduta dall’Emilia-Romagna dove negli ultimi anni le gru sono fitte come una foresta, anche in zone collinari pregiate (come Bertinoro). Questa era stata una delle poche regioni a varare il piano paesaggistico voluto dalla illuminata legge Galasso del 1985. Cos’è successo da allora ad oggi? Quale mutazione genetica? Non scherzano nemmeno la Sardegna (nella quale l’attuale giunta Soru sta correndo, caso raro, ai ripari), il Lazio dove l’Agro Romano appare sempre sotto tiro, il Piemonte, la deregolata Lombardia, Abruzzo e Molise, la stessa Toscana.Ovunque vengono erosi terreni agricoli importanti, spesso i più fertili in pianura e nella prima collina per cui in tutta Italia le aree a coltivo o a prato o a bosco non costruite appaiono come terreni in attesa di reddito edilizio e non altro. La campagna diventa così periferia urbana.Fra i censimenti agricoli del 1990 e del 2000 la superficie totale, cioè libera da costruzioni e infrastrutture, è diminuita di 3,1 milioni di ettari nell’ambito dei quali 1,8 milioni erano SAU, cioè superfici agricole utilizzate. Questa situazione di grande allarme viene puntualmente confermata dalle statistiche – peraltro ferme al 2003 purtroppo – sui permessi di costruzione, quindi sull’edilizia legale, i quali per le sole residenze ammontano in quell’annata a più di 800.000 stanze, contro le 695.000 di due anni avanti. Il trend dell’industria delle costruzioni è risultato in continua ascesa nell’ultimo periodo: dal 2001 ad oggi il suo indice destagionalizzato è balzato da 106,37 a quasi 129 con un incremento superiore al 21 per cento. Ed è stato tale da influire sul PIL in misura decisiva. Senza questo “boom” diffuso di gru edilizie per ogni dove, non ci sarebbe stata infatti alcuna crescita del Prodotto Interno Lordo o, nel 2003 e nel 2005, il segno sarebbe stato addirittura negativo.E’ cresciuto enormemente il volume degli investimenti nell’edilizia residenziale (da 58 ad oltre 71 miliardi di euro nel periodo 1999-2005) e lo stock di seconde e terze case è arrivato a rappresentare 1/5 di tutte le abitazioni esistenti: quasi 6 milioni su di un totale di 28,7 milioni di abitazioni.
Fenomeno incoraggiato dal favore col quale i Comuni hanno guardato a questa “febbre” edilizia. Favore causato dai pingui introiti che, almeno provvisoriamente (alla lunga si vedrà), le nuove costruzioni residenziali e non hanno loro consentito e che una sciagurata Finanziaria del 2001 (fissiamo bene questa data) ha loro permesso di impiegare come spesa corrente e non più soltanto come spesa per investimenti. Come prima era previsto, saggiamente dalla legge Bucalossi, e come si dovrebbe tornare a fare. Ma come per ora non si fa.Gioco pericolosissimo soprattutto in quelle regioni, come la Toscana, dove i Comuni sono stati sub-delegati alla tutela del paesaggio, loro che – soprattutto col taglio di risorse prima aflluenti dal centro – hanno tutto l’interesse ad usare l’acceleratore per le nuove costruzioni e a lasciare inutilizzato il freno della tutela del paesaggio.Un conflitto schiacciante di interessi nel quale finisce in mezzo, stritolato, il bene comune del paesaggio.Tutto ciò avviene con una popolazione italiana che cresce pochissimo e che reclama, semmai (giovani coppie, immigrati, ecc.), alloggi economici.Ecco insorgere la nuova emergenzacasa. Gli 11 milioni di italiani che vivono in case d’affitto – e i molti altri che vorrebbero viverci - sono infatti vittime di una politica che ha praticamente abbandonato da anni a se stessi i ceti più deboli senza più investire nell’edilizia sociale, economica o comunque convenzionata (soltanto ora il governo Prodi vara un piano-casa da 550 milioni di euro, ma per il solito acquisto affannoso di alloggi nuovi già costruiti da destinare, in primo luogo, alle migliaia di famiglie sfrattate).Siamo lontani, ancora una volta, dall’Europa più civile e avanzata. Se avrete la pazienza di scorrere l’allegato statistico, vedrete come l’Italia sia ad uno degli ultimi posti come disponibilità di alloggi in locazione: terz’ultima col 19 per cento sul totale contro il 31 per cento del Regno Unito, il 38 della Francia, il 39 di Austria e Svezia, il 45 dell’Olanda e addirittura il 55 per cento della Germania. Discorso del tutto simile per gli alloggi sociali che da noi rappresentano appena il 4 per cento dello stock di alloggi contro il 18 della Francia, il 21 di Svezia e Regno Unito e il 35 dell’Olanda.E anche sul complesso delle locazioni, ovviamente, la nostra quota di alloggi sociali è fra le più modeste. Del resto, i promotori delle nuove iniziative immobiliari sono oggi soprattutto le imprese stesse, seguite dai privati singoli, con le cooperative la cui presenza risulta però dimezzata rispetto a qualche anno addietro, mentre l’intervento pubblico precipitato nel 2004 ad un vergognoso 1 per cento.Sembrano remoti gli anni ’70, quelli della “casa vertenza di massa” e della legge sulla casa, per l’appunto. Parallelamente galoppano gli sfratti. Governo e Comuni tamponano le ferite sociali coi “bonus” (che vanno in tasca ai proprietari di case).L’indebitamento bancario degli italiani e degli immigrati è salito a passi da gigante per l’acquisto forzoso di alloggi: dai 41 miliardi di euro del ’97 agli 80 miliardi del 2000 per balzare a 160 miliardi di euro nel 2004. Con molte sofferenze nel versamento delle rate (circa il 20 per cento) e non poche ripercussioni per la crisi ora in atto. Non come in Spagna e però con scricchiolii preoccupanti.Una massa enorme di risparmi convogliata forzosamente sull’edilizia di mercato o speculativa per mancanza di valide alternative praticabili nel settore degli affitti e dell’edilizia economica e popolare. Un risparmio che in altri Paesi più avanzati e moderni è stato canalizzato verso impieghi ben più producenti: per l’economia in generale e per i risparmiatori. Qui costretti per una vita a pagare la casa di proprietà. Coi contraccolpi che sappiamo sul paesaggio, anche su quello più conservato.Come rimediare? Anzitutto prendendo coscienza di questa folle corsa all’autodistruzione del Belpaese, e poi varando leggi severe per il consumo di suolo, agevolando grandemente il restauro e il recupero dell’edilizia già esistente, redigendo, e soprattutto applicando, piani paesaggistici dettagliati e prescrittivi (altro che i piani di indirizzo della Regione Toscana), togliendo ai Comuni la delega alla tutela del paesaggio accordata loro, improvvidamente, da alcune Regioni (che si vantano così di essere molto “democratiche”), cancellando la possibilità, per gli stessi Comuni, di usare gli introiti da concessione edilizia, da spese di urbanizzazione, ecc. per finanziare la loro spesa corrente, tornando cioè alla legge Bucalossi la quale ne consentiva l’impiego soltanto per investimenti.Diversamente, coi ritmi e coi meccanismi perversi attuali, nel giro di mezzo secolo, avremo coperto tutta l’Italia di cemento e di asfalto. Bella prospettiva davvero, per tutti. E anche un bell’affare per quanti vivono di turismo culturale e ambientale, di agriturismo, di prodotti agricoli tipici “spinti” indubitabilmente sui mercati esteri anche dai bei paesaggi in cui sono collocati.
Un bell’affare per milioni di persone, per tutti. Tranne che per gli speculatori immobiliari Una corsa dissennata che la semplice conoscenza della letteratura “no sprawl” ormai divulgata anche da noi, al di qua di Chiasso (ricordate la famosa gita di Arbasino a Chiasso per sprovincializzarsi un po’?), dovrebbe portare a ridurre puntando sul recupero e sul riuso abitativo corretto dei centri storici a volte semivuoti o riempiti di residenze precarie e speculative, di locali e localetti, sull’utilizzo attento delle ex aree industriali dismesse o comunque del già costruito, e così via.E’ vero che siamo ormai “un Paese spaesato” – come noi del Comitato per la Bellezza chiamammo l’Italia nel Libro Bianco del 2001 pubblicato col Touring Club Italiano, quando ancora era seriamente impegnato su questi temi – ma c’è un limite anche allo spaesamento e all’autodistruzione. C’è un limite alla follia e alla speculazione, alla cancellazione della storia.
SUPERFICIE TOTALE LIBERA (in ettari)1990 2005 Var. in ettari Var. in perc.
ITALIA 21.466.040 17.803.010 - 3.663.030 - 17,06
Piemonte 1.679.630 1.370.760 - 308.870 - 18,39
Valle d’Aosta 164.880 149.350 - 15.350 - 9,31
Liguria 249.000 135.570 - 113.430 - 45,55
Lombardia 1.508.601 1.233.580 - 275.021 - 18,23
Prov. Bolzano 564.160 548.030 - 16.130 - 2,86
Prov. Trento 440.600 452.250 11.650 2,64
Veneto 1.248.070 1.094.350 - 153.720 - 12,32
Friuli-V.Giulia 441.630 377.960 - 63.670 - 14,42
Emilia-Romagna 1.676.320 1.306.010 - 370.310 - 22,09
Toscana 1.690.320 1.424.670 - 265.650 - 15,71
Umbria 661.150 593.710 - 67.440 - 10,20
Marche 773.620 682.500 - 91.120 - 11,78
Lazio 1.193.220 967.280 - 225.940 - 18,93
Abruzzo 783.290 644.520 - 138.770 - 17,72
Molise 333.620 275.040 - 58.580 - 17,56
Campania 929.890 789.890 - 140.000 - 15,05
Puglia 1.570.320 1.312.620 - 257.700 - 16,41
Basilicata 794.960 755.070 - 38.890 - 4,89
Calabria 1.031.700 762.140 - 269.560 - 26,13
Sicilia 1.798.070 1.402.720 - 395.350 - 22,00
Sardegna 1.935.240 1.525.010 - 410.230 - 21,20
Fonte, Istituto Centrale di Statistica

SEMPRE MENO CAMPI COLTIVATI FRA 1990 E 2000Dal censimento agrario del 1990 a quello del 2000la superficie libera da costruzioni e infrastrutturesi è ridotta di 3,1 milioni di ettaridei quali 1,8 milioni di ettari di superficie agrariaPERMESSI DI COSTRUZIONE IN

FABBRICATI RESIDENZIALI NELL’ANNO 2003Regioni Abitazioni Stanze AccessoriPiemonte 14.204 (5) 52.036 41.391Valle d’Aosta 447 1.463 1.290Lombardia 47.699 (1) 160.969 143.226Trentino-Alto Adige 5.043 17.892 17.921Veneto 32.374 (2) 106.907 108.840Friuli-Venezia Giulia 7.125 25.468 23.691Liguria 2.163 7.524 5.949Emilia-Romagna 26.981 (3) 87.171 76.920Toscana 12.181 (6) 43.936 36.462Umbria 3.181 12.068 9.580Marche 7.915 (10) 28.194 22.543Lazio 15.193 (4) 48.188 39.325Abruzzo 6.662 25.347 21.360Molise 1.224 4.753 3.800Campania 8.750 (9) 35.648 26.212Puglia 11.863 (7) 46.583 37.709Basilicata 1.316 5.693 4.021Calabria 6.077 24.620 19.934Sicilia 11.217 (8) 45.931 36.302Sardegna 7.911 (10) 28.442 22.816TOTALE ITALIA2003229.526 808.823 699.292Nord 136.036 459.430 419.228Centro 38.470 132.386 107.910Mezzogiorno 55.020 217.007 172.154TOTALE ITALIA2001189.025 695.388 602.706TOTALE ITALIA2002209.228 755.873 648.829Fonte: Annuario ISTAT 2006

SUOLI LIBERI CONSUMATI FRA 1990 E 2005(in percentuale sulla superficie regionale)Liguria 45,55Calabria 26,13Emilia-R 22,09Sicilia 22,00Sardegna 21,20Lazio 18,93Piemonte 18,39Lombardia 18,23Abruzzo 17,72Molise 17,56ITALIA 17,06Puglia 16,41Toscana 15,71Campania 15,05Friuli-V.G. 14,42Veneto 12,32Marche 11,78Umbria 10,20V. d’Aosta 9,31Basilicata 4,89Prov.Bolzano 2,86Prov.Trento - -ITALIA 1950-2005Da 30.000.000 a 17.803.010 ettari ( - 12.196.000 ettari*, - 40,65 per cento)* L’intera Italia del Nord misura 11.991.000 ettari.Consumo medio/annuo: 221.745 ettariITALIA 1950-1990da 30.000.000 A 21.446.040 ettari ( - 8.533.960 ettari)Consumo medio/anno: 213.349 ettariITALIA 1990-2005da 21.466.040 a 17.803.010 ettari ( - 3.663.030 ettari)Consumo medio/anno: 244.202 ettari
LA MAPPA DELLE RESIDENZE IN ITALIAItaliani che abitano in un alloggio di proprietà:42,7 milioni (72,9 per cento del totale)Italiani che vivono in un alloggio in affitto:10,7 milioni (18,3 per cento)Italiani che abitano in un alloggio ad altro titolo (usufrutto, comodato, ecc.):5,2 milioni (8,8 per cento)Fonte: elaborazione Assoedilizia su dati Istat e Catasto (Sole 24 Ore, 3.9.2007).PRIME E SECONDE CASE IN ITALIATotale abitazioni in Italia : 28.700Abitazioni a disposizione come prima casa: 22.900Abitazioni a disposizione come seconde o terze case turistiche: 5.800 ( 20,2 percento dell’intero patrimonio abitativo)INVESTIMENTI NELL’EDILIZIA RESIDENZIALE IN ITALIA1999: 58 miliardi di euro2005: oltre 71 miliardi di euroIncremento: + 23 per centoQUANTITA’ E VALORE DEL PATRIMONIO EDILIZIO IN ITALIAValore del patrimonio residenziale : 3.522 miliardi di euroValore del mercato delle compravendite 2004 : 137,2miliardi di euroFonte: analisi e valutazioni ANCI-CRESME 2005
POPOLAZIONE, ABITAZIONI E STANZE ESISTENTI IN ITALIAAnni Popolazione Abitazioni Stanze1951 47.516.000residenti11.000.000 36.300.0001991 56.778.000 “ 25.000.000 105.000.0002005 58.500.000 “ 28.300.000 130.000.000Var. % 1951-2005 + 23,1 + 157,3 + 247NB: allo stock delle abitazioni e delle stanze legali occorre aggiungere la quotadecisamente elevata, soprattutto nell’area fra Roma e il Sud, di abitazioni e stanzedel tutto abusive. I dati sono ricavati dagli Annuari dell’ISTAT.Da rilevare che fra il 1991 e il 2005 la popolazione italiana è cresciuta soltanto di1.722.000 abitanti (+ 3 per cento), mentre il numero delle abitazioni è salito del 13,2per cento e quello delle stanze (senza contare l’abusivismo non sanato) del 23,8 percento(+25milioni/stanze).CANONE MEDIO DI AFFITTO NELLE CITTA’ ITALIANE( in euro all’anno per 80 mq.)Firenze 11.952Milano 11.760Roma 11.040Bologna 10.584Bari 6.024Fonte: Indagine campionaria sindacati inquilini Sunia, Sicet, Uilat, settembre 2007ABITAZIONI COSTRUITE IN ITALIA CON SOVVENZIONI PUBBLICHE1984 : 36.0001988 : 22.0001993 : 6.0002001 : 5.8002004 : 1.800Fonte: elaborazioni CRESME su dati ISTATPROMOTORI DI NUOVE INIZIATIVE IMMOBILIARI(in percentuale in Italia)1984 2004Privati 45 42Imprese 32 50Cooperative 15 7Pubblico 8 1Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTATINDEBITAMENTO DEGLI ITALIANI PER ACQUISTO DI ALLOGGI(in milioni di euro)Marzo 1997 : 41.000 Settembre 2000 : 80.000 Ottobre 2004 : 160.000INDICI DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE ED EDILIZIA2001 2002 2003 2004 2005 var.% 2001/2005Indice produzione industriale - 0,9 1,7 0,5 - 0,5 - 0,9 - 4,5Indice produzione edilizia 5,5 5,1 1,9 2,6 1,4 17,4PIL al netto di costruzioni Media 2001-05e consumi finali Pubbl.Amm. 2,4 0,6 - 0,2 0,5 - 0,5 0,6Fonte: Arnaldo Sciamarelli su Eguaglianza&Libertà 17 nov. 2006INDICI DELLA PRODUZIONE NELLE COSTRUZIONI*2002 : 111,22003 : 114,42004 ; 116,82005 : 117,52006 : 122,3 I trim: 112,1 II trim. 130,6 III trim. 112,7 IV trim. 133,92007: I trim. 123,4 II trim. 135,8*Dati corretti per giorni lavorativi. Fonte ISTAT 2007INDICI DESTAGIONALIZZATI PRODUZIONE NELLE COSTRUZIONIMedia 2001 : 106,37Media 2002 : 111,97Media 2003 : 114,65Media 2004 : 117,35Media 2005 : 118,20Media 2006 : 122,92Media 2007 : 128,9 (I e II Trimestre, stime provvisorie)Variazione % 2001-2007: + 21,18Fonte ISTAT, Indice trimestrale produzione nelle costruzioni, 6 settembre 2007RAFFRONTI STATISTICI INTERNAZIONALIAbitazioni in affitto al 2003(in percentuale)Spagna 11Irlanda 18Italia 19Grecia 20Regno Unito e Belgio 31Francia 38Austria e Svezia 39Olanda 45Germania 55Fonte: elaborazione CRESMEIncidenze percentuali delle abitazioni sociali al 2005Sulle locazioni Sul patrimonio abitativoSpagna 12 1Italia 21 4Germania 13 7Irlanda 45 8Austria 35 14Francia 46 18Regno Unito 68 21Svezia 45 21Olanda 77 35Fonte: elaborazione CRESMEPREZZI DI ACQUISTO DEGLI APPARTAMENTI IN ZONE CENTRALI(in euro al mq.)Min. Max.New York 10.000 16.500Londra 10.500 16.000Parigi 8.200 11.000Zurigo 5.600 9.250Monaco 5.800 8.500Roma 6.100 8.400Milano 5.300 7.200Ginevra 4.500 7.050Francoforte 4.400 5.750Vienna 4.000 7.000Stoccolma 3.600 5.550Madrid 3.800 5.200Berlino 3.500 4.350Amsterdam 2.600 3.850Bruxelles 2.550 2.900Helsinki 1.800 2.500Copenhagen 1.700 2.450Fonte: elaborazione de “Il Sole 24 Ore”, ottobre 2007PRODUZIONE DI CEMENTO IN EUROPA 2004(in milioni di tonnellate)Spagna 46,60Italia 46,05 (di cui 47,8 % al Nord)Scandinavia 35,77Germania 33,40Francia 21,54Regno Unito 12,01Benelux 11,03Austria 4,03Altri UE 10,16Turchia 41,26Fonte: Associazione Europea del Cemento

giovedì 8 novembre 2007

Berlusconi - che faccia tosta

Guardate cosa diceva Enzo Biagi subito dopo l'editto bulgaro di Berlusconi...ma se qualcuno se lo è dimenticato vi allego il link del video dell'"Editto Bulgaro" berlusconiano.
oppure ricordate

Caro Berlusconi la decenza l'hai persa da un pò. Pensi proprio che gli italiani siano un popolo di idioti da continuare a prendere in giro, come hai fatto in questi giorni, dicendo...."non c'è mai stato un editto bulgaro"?? lo pensi davvero??Bene, noi abbiamo deciso di lasciarti in mutande.........

martedì 6 novembre 2007

ADDIO ENZO BIAGI

MILANO - Enzo Biagi è morto poco dopo le otto alla clinica Capitanio di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Al momento del decesso del popolare giornalista e scrittore c'erano al capezzale le due figlie Bice e Carla, e i generi. Enzo Biagi, testimone del secolo come pochi altri, se ne e' andato. Come una foglia d'autunno - per usare una delle ultime immagini che il popolare giornalista e scrittore era ancora riuscito a dare di se stesso - si è staccato dall'albero della vita, spazzato dal vento forte di una malattia inesorabile. Biagi è morto alla clinica Capitanio, a 87 anni, attorniato dai suoi familiari, che lo hanno assistito in questi ultimi, drammatici dieci giorni.
Per lui inizierà un altro viaggio, per noi un altra amara sosta in questo lungo percorso della vita!

mercoledì 31 ottobre 2007

Forse il buon Stefano Benni aveva ragione...

Ho letto del progetto di una coppia di architetti spagnoli, impegnati nella ricerca di finanziamenti per la costruzione della Torre Bionica, forse la si farà a Shangai, alta 10 Pirelloni impilati uno sull’altro, 4 Torri Eiffel, 3 Taipei 101.
Una costruzione di 1228 metri, 300 piani, 100mila potenziali cittadini.In questa “Torre di Babele” i condomini avranno poca possibilità di incontrarsi nei 386 ascensori disponibili, dicono i progettisti.
Parallelamente noto degli innumerevoli supermercati di cui si sta dotando Pavia, in questo deserto dei sentimenti e della socialità.
Ora, mi chiedo, ma che cavolo di modello sociale abbiamo in mente e vogliamo promuovere??
In queste cattedrali dell’illusione (come venivano definiti i supermercati da Frei Betto), dove tutto sembra a portata di mano e a disposizione di tutti, dove i rapporti umani vengono sintetizzati in un carrello sghembo spinto con fatica o nel silenzio devastante di un ascensore che si sposta, che idea passa di condivisione e di socialità, gravi pecche del mondo moderno sempre più individualista e cinico?
Dov’è è finito il rapporto umano con il commerciante che sapeva consigliare la nonna e nel mentre regalava una caramella al nipotino?
In questi giorni mi sposto in bus, causa pioggia, e ho notato, tra le varie peripezie di un traffico sempre più “aggressivo” e ingombrante, la voglia e il desiderio delle persone di stringere rapporti personali, di conoscersi e perché no, di farsi partecipi delle disavventure altrui.
Chi ha un parente malato, chi preoccupato della sorte lavorativa dei figli, chi stressato dal lavoro, ma tutti legati da un denominatore comune: la necessità di fare comunità.
Questa è la società, questa è vita!
Mi diranno che servono posti di lavoro, mi diranno che l’ICI introitato serve perché con le tasse si pagano i servizi, mi diranno che sono un utopico sognatore, ma permettetemi, non mi arrenderò mai ad un idea di città individualista, fredda, e come diceva il buon Stefano Benni :” Ma ha trovato il coraggio di alzare la matita come una spada, di amare il proprio respiro, di camminare a occhi aperti, conscio, almeno stavolta, di aver imparato qualcosa.” Sì….viva le gente!

venerdì 26 ottobre 2007

PRIMO 'BEST OF' PER LIGABUE DELUSO DALLA POLITICA

Alle domande sulla politica esce fuori un Liga che racconta delle "speranze deluse" di quando era consigliere comunale per il Pci a Correggio (Reggio Emilia) dove vive tuttora fra la nebbia e gli affetti, e quello di oggi che denuncia "la mancanza di etica". "Viviamo in un Paese pieno di bellezza e che contestiamo sempre ma appena siamo a Lugano lo rimpiangiamo subito e ne siamo orgogliosi - spiega - però i problemi non vengono mai risolti e c'é una classe politica che è arroccata su se se stessa. Attenzione io non sono per l'antipolitica, né ho i toni e l'invettiva di un Grillo. Non invidio chi fa politica e ci crede perché ci vuole pazienza e capacità di mediazione, quelle cose che io non ho avuto quando ho messo piede in Consiglio comunale per parlare di musica e mi sono dimesso dopo tre sedute". "Soprattutto mi colpisce che i politici parlino sempre di tasse e di Finanziaria e mai di etica - sottolinea - se non in campagna elettorale".
Pazienza e capacità che noi tutti cercheremo di adoperare per costruire un grande soggetto riformista e plurale.

IL DOCUMENTO FILMATO SU UN SITO WEB ISRAELIANO A 12 ANNI DALL'ASSASSINIO

TEL AVIV - Dodici anni dopo l'assassinio, la memoria di Yitzhak Rabin è ancora viva e molto forte in Israele. Il premier assassinato nel novembre del 1995 dopo un raduno pacifista a Tel Aviv, viene celebrato come l'uomo del dialogo e di un futuro possibile dopo gli accordi di Oslo, cancellato da tre colpi di pistola, sparati non dal «nemico» ma da un militante ultra ortodosso.
Oggi, forse, saremmo quì a parlare di un mondo diverso, ma il viaggio della vita prevede anche questo, soste improvvise, inaspettate, dolorose......

giovedì 11 ottobre 2007

Io, meridionale, non sono d'accordo


E il mitico Augusto intervenne sul dialetto usato nei luoghi istiuzionali.

Caro Augusto questo post lo dedichiamo a te.

domenica 30 settembre 2007

«Ti rubano il computer e sei finito» - L'ultimo furto a Francis Ford Coppola: persi 15 anni di lavoro

«Il signor Coppola è molto triste. La sola cosa che chiede è la restituzione del suo computer, che è per lui essenziale». Giovedì scorso, dopo un furto nella casa argentina del regista, la sua assistente ha passato il messaggio alle televisioni locali. Come un disperato sos. E lo è. Nella memoria del pc portatile Coppola aveva registrato (e non salvato) quindici anni di lavoro, compreso il materiale per il suo prossimo film, «Tetro», inizio riprese previsto per febbraio. Ma adesso i programmi di Francis Ford Coppola sono azzerati, sospesi. Perché una memoria digitale può raccogliere una vita intera, una vita creativa, o di affetti. E «se la perdi ti senti finito», dicono gli inconsolabili che ci sono passati. A quelle memorie affidiamo anni di lavoro, documenti, corrispondenze, appunti, fotografie del cuore che una volta al massimo rischiavano di ingiallire sui vecchi album di famiglia. Certo che bastano semplici e veloci operazioni per duplicare le memorie. Basta fare un «backup» dei dati, basta copiarli. Ma poi c'è l'errore umano. «Ho perso anche il backup», «non trovo la chiavetta», «avevo tutto nella stessa valigia». Inutile infierire. Coppola è triste. E i suoi compagni di sventura non sono ottimisti sui tempi di ripresa. «È uno choc, io non ho ancora recuperato del tutto. Nel pc avevo milioni di ore di lavoro, e pezzi della mia vita, tutte le foto di mia figlia dalla nascita alla prima comunione — racconta Roberto Andreoni, compositore —. È una ferita difficile da rimarginare. A me è successo due volte. Prima un furto in casa: e col portatile se ne è andata l'opera che stavo scrivendo, un danno incalcolabile. Poi un furto in auto, questa volta nel pc avevo il mio lavoro per una mostra multimediale, mesi di lavoro, avevo fatto il backup ma era nella stessa borsa. Avevo evitato gli autogrill per paura dei furti e avevo bevuto un caffè veloce in un bar curando l'auto dalla vetrata, non mi sono accorto di nulla. Tutto perso. Ho offerto duemila euro a chi mi restituiva quel dischetto. Inutile». Sotto choc è stato a lungo Rodrigo Dias, titolare della storica libreria Croce di Roma, quarantamila titoli in 500 metri quadrati. «È successo due anni fa, ero sconvolto, andavo in giro come uno zombie. Avevo inaugurato la libreria in ottobre, in dicembre erano arrivati i ladri: via server e backup, il dischetto l'avevo lasciato sulla scrivania. C'era l'inventario, la mappa, le schede, il venduto, c'era tutto quello di cui ho ancora bisogno e che non ho più riavuto. Compresa la mia corrispondenza privata ». «È un lutto gravissimo, difficile da elaborare — sostiene il sociologo Franco Ferrarotti — soprattutto se come nel caso di Coppola va perso un lavoro creativo, perché è la perdita della sostanza della persona che si è espressa in quel lavoro. Può causare grande sofferenza e frustrazione, e coincidere con periodi di relativa sterilità artistica. Oggi siamo esposti all'ambivalenza di queste tecnologie, che da un lato ci aiutano a creare una memoria ma poi ci espongono al grave rischio di perderla ». Nel lungo elenco delle «vittime» c'è un caso in cui dati preziosi sono tornati al legittimo proprietario. È quello di Paola Bernardi Locatelli, neolaureata in Archeologia alla Statale di Milano. La sua tesi su «La figura umana nella ceramica etrusco-corinzia» l'ha dedicata al gentleman che le ha rubato il pc dall'auto. «Mancavano tre mesi alla laurea, nel pc c'era la mia tesi. Ero disperata, con il computer c'erano anche la chiavetta Usb e il cd con le copie. Stampai centinaia di volantini chiedendo la restituzione di quel materiale. Il ladro mi telefonò e mi fece avere ben quattro chiavette con le copie della tesi».

mercoledì 26 settembre 2007

NON POSSIAMO ACCETTARLO - Soldati birmani contro i monaci: uno ucciso

Continua a crescere la tensione in Birmania e secondo le ultime notizie l'attesa repressione di soldati e polizia ha fatto la prima vittima: un monaco è stato ucciso Yangon. Lo ha riferito il Segretario generale del Consiglio dell'Unione birmana a Cecilia Brighi, responsabile del Dipartimento Esteri della Cisl. «Un altro monaco sarebbe stato ferito», ha aggiunto Brighi. Le forze di sicurezza a Yangon avevano cominciato a sparare colpi d'arma di fuoco sopra le teste dei manifestanti, riuniti dinanzi la Pagoda di Sule, uno dei centri nevralgici delle proteste di questi giorni, nel cuore dell'ex capitali. Gli spari, secondo testimoni, hanno costretto la folla a fuggire. Brighi ha detto stamattina ai microfoni della trasmissione radiofonica Radio3Mondo che fonti locali le hanno raccontato che i militari hanno iniziato a sparare e vi sarebbero diversi feriti.
Da oggi accenderò una candela sul davanzale di camera mia con la scritta "La speranza è un seccatore indiscreto di cui non ci si può liberare." (Sören Kierkegaard)

giovedì 20 settembre 2007

In che stato...

Pubblico una lettera di Aldo Pecora del movimento "Ammazzateci tutti", inviate al sito Beppegrillo.it .E' stato a Casal Principe con Roberto Saviano che vive sotto scorta.
"Caro Beppe,ieri sono stato invitato in Campania, a Casal di Principe, per inaugurare l'anno scolastico assieme a Roberto Saviano alla presenza del Presidente della Camera Bertinotti. Ho scoperto che in Campania i rampolli camorristi si auto-definiscono “giovani imprenditori”. Ho scoperto pure che la camorra non esiste, che Saviano si è inventato tutto. Lo hanno detto proprio loro, i “giovani imprenditori”.A termine della manifestazione un giornalista del Tg1 mi ha avvicinato domandandomi cosa ne pensavo di questi rampolli emergenti dell'imprenditoria partenopea, al quale ho detto che se la camorra non esiste evidentemente ai “giovani imprenditori” campani che ieri contestavano Saviano non è mai stato richiesto il pagamento del pizzo o mai è stata fatta loro un'estorsione, e che pare quasi che gli unici sfigati che pagano il pizzo in Campania sono quei pochi imprenditori che si ribellano e che denunciano.Ma la tentazione era troppo forte, ed ho rilanciato chiedendo infine a Confindustria, che in Sicilia espelle chi paga il pizzo, se adesso per essere conseguenziale intenda assegnare come un premio, un attestato di merito, una medaglia a questi “giovani imprenditori” che dicono che la camorra non esiste. Che ne pensi? Hanno contestato un ragazzo che a meno di trent'anni si è fottuto la vita ed è costretto ad andare in giro con la scorta. Capito Beppe? Saviano si sarebbe inventato tutto, minacce e pure la camorra! E basta vedere le facce di chi nel comune dei “Casalesi” ha gridato queste cose in una piazza dove c'erano soprattutto, non dimentichiamolo, ragazze e ragazzi tra gli 11 ed i 16 anni, al loro primo giorno di scuola. Ma in che paese viviamo! Adesso ci manca solo che da un giorno all'altro i topi inseguano i gatti ed i ladri inseguano le guardie. Ti abbraccio.

lunedì 17 settembre 2007

Aiutiamoci!!!Da una parte Hilary dall’altra Bush.

Se da una parte la candidata alle primarie del partito democratico in vista delle elezioni presidenziali del 2008 Hillary Rodham Clinton, promette una rivoluzionaria riforma sanitaria con la quale ogni americano potrà godere dell'assicurazione sanitaria, dall’altra, il governo Bush, non esclude alcuna strada per indurre a miglior consiglio l'Iran, impegnato in un programma nucleare che ha suscitato la preoccupazione dell'Occidente.
Bernard Kouchner lancia una profezia che fa rabbrividire: "Il mondo deve prepararsi al peggio...cioè alla guerra", ha detto il ministro degli Esteri francese parlando del programma nucleare iraniano e dei tentativi dell'Occidente per indurre Teheran a più miti consigli.
No comment!!!!

venerdì 14 settembre 2007

buste paga e BUSTE PAGA

Infrastrutture Lombarde Spa, un vero affare? Quanto ci costa?
Mi ricollego al convegno organizzato presso il Parlamento europeo su iniziativa dell'On. Gottardi in data 8 maggio 2007 sul caso Infrastrutture Lombarde S.p.A. per alcune brevi considerazioni.
Ho notato che le perplessità sollevate in quella sede si sono appuntate in modo particolare sul tema della mancata garanzia di libera concorrenza, che sarebbe preclusa dal ricorso alle c.d. "società in house".
In realtà credo che il problema sia un altro, posto che la giurisprudenza - anche comunitaria - ha ritenuto legittimo il ricorso all' "in house" in materia di appalti in presenza di due requisiti: controllo analogo a quello esercitato sui propri uffici da parte dell'ente di riferimento e rapporto di esclusività tra costituente e costituito.
Queste due situazioni mi pare ricorrano nell'ambito del rapporto tra Regione Lombardia e Infrastrutture Lombarde S.p.A..
Dicevo che il problema è un altro: quale è il valore aggiunto offerto da Infrastrutture Lombarde S.p.A. nell'assumere le funzioni di Stazione appaltante per conto di Regione Lombardia e quali le ricadute in termini economici sulla collettività?
L'utilizzo dello strumento privatistico (nella fattispecie società per azioni) per il perseguimento di interessi pubblici è davvero vantaggioso?
Sarebbe interessante conoscere i dati della gestione societaria, gli emolumenti corrisposti ai dirigenti, le esternalizzazioni (consulenze in primis), i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi attesi, ecc..
Sono rimasto davvero sorpreso dalla notizia, riportata all'interno di un'interrogazione parlamentare redatta da alcuni senatori dell'Unione in data 16 maggio 2007 sul tema dell'autostrada Bre.Be.Mi., secondo la quale il Direttore Generale di Infrastrutture Lombarde S.p.A. percepisce per tale attività uno stipendio annuo pari a 580.000 euro (cui va aggiunto quanto percepito dallo stesso per l'incarico di Amministratore Delegato di Concessioni Autostradali Lombarde).
I cittadini hanno il diritto di sapere come vengono gestite le pubbliche finanze in una società per azioni a capitale interamente pubblico: con i soldi di tutti non si scherza!!!!!!
E Sviluppo Italia insegna.....

martedì 11 settembre 2007

TEST UNIVERSITARI, FINO A 30.000 EURO PER SUPERARLI - e poi dicono della politica

Atenei nella bufera. Si sta allargando il filone delle inchieste per presunte irregolarità nelle prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso. Sono quattro finora le università nell'occhio del ciclone (tutte per l'accesso a Medicina) ma non è escluso che altre se ne aggiungano nelle prossime ore. Dopo il caso di Catanzaro, dove la scorsa settimana è stata denunciata un'impropria apertura dei plichi dei test per l'ammissione al corso di Medicina, oggi ha avuto un' accelerazione l'indagine avviata un anno fa nelle Università di Bari, Chieti e Ancona.

parliamo di trasparenza in politica ma non è che nella società sia meglio..cambiamo questa Italia, cambiamola per noi e per i nostri figli..


ognuno adesso sa che "Che" Guevara è morto,

forse non tornerà,

ma voi reazionari tremate,

non sono finite le rivoluzioni e voi,

a decine, che usate parole diverse, le stesse prigioni,

da qualche parte un giorno,

dove non si saprà,

dove non l'aspettate,

il "Che" ritornerà,

da qualche parte un giorno, dove non si saprà, dove non l'aspettate,

il "Che" ritornerà !

venerdì 7 settembre 2007

lunedì 3 settembre 2007

Calabresi, un delitto annunciato


http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=omnibusestate&video=3357



È, innanzitutto, la umanissima e commovente storia di una famiglia.


Mario aveva due anni, quando il papà gli fu portato via. Suo fratello Paolo ne aveva uno. Luigi era ancora in grembo alla mamma, che lo sentì sussultare, quasi di rabbia, quando un sacerdote le disse senza voce, con il solo movimento delle labbra, «è morto».
Luigi è quello che ha fatto più fatica. Ai fratelli ha sempre detto: la differenza tra voi e me è che a voi il papà vi ha tenuto in braccio, a me no, io non l’ho mai potuto toccare.

venerdì 31 agosto 2007

<< Tu Convivi >> E le nega la confessione.

Chiara 28 anni.
Si è inginocchiata al confessionale al Santuario di Santa Rita da Cascia, a Torino.
Dopo qualche domanda sulla sua vita sentimentale Don Leonardo chiede alla ragazza “ Lei è sposata?”. NO ha risposto la giovane. Lei e Aldo sono fidanzati dai tempi della scuola e convivono da un anno.“la chiesa non accetta questi nuovi legami. VADA!”, ha replicato il parroco !!

MALESIA, L'UOMO CHE TIRA IL TRENO CON I DENTI

Denti d'acciaio per un malesiano, soprannominato 'King Tooth': l'uomo ha tirato la carrozza di un treno usando una corda in acciaio che teneva stretta in bocca tra i denti. L'uomo ha segnato cosi' un nuovo record mettendo a segno la tirata piu' lunga.

giovedì 30 agosto 2007

Spendere meno, vivere meglio (?)

Si potrebbe sintetizzare con questo slogan la missione della rete di Bilanci di Giustizia che dal 1993, per iniziativa dei Beati Costruttori di Pace, riunisce centinaia di famiglie che vogliono controllare, diversificare e cambiare il loro modo di consumare e di avere a che fare con l'economia.
Dalla riscoperta dell'orto e delle marionette, all'analisi critica delle spese mensili, fino alla selezione minuziosa dei prodotti da acquistare. Ed è un modo, hanno scoperto le famiglie che aderiscono alla rete, non solo per risparmiare, ma anche per innalzare progressivamente il livello della qualità della vita. Riscoprendo il gusto dei giocattoli fatti in casa o comunque "naturali" si evita per esempio il rischio di imbattersi nei giocattoli della Mattel.


Ma in che cosa consiste il lavoro di Bilanci di Giustizia? Lo abbiamo chiesto direttamente a don Gianni Fazzini, fondatore e coordinatore della rete e cofondatore della mag di Venezia. L'incontro annuale delle famiglie di Bilanci di Giustizia comincerà domani a Rocca di Papa (Roma) e si concluderà domenica mattina alla presenza degli invitati politici: questa volta sono stati invitati il ministro della Famiglia, Rosy Bindi e Alessandra Tibaldi, Assessore alla Regione Lazio per il lavoro, le pari opportunità e le politiche giovanili.
La rete dei "bilancisti" è composta ormai da circa 1200 famiglie, il che vuol dire che almeno cinquemila persone ogni anno cercano di far quadrare i loro bilanci evitando le tante trappole del mercato.
"Lo scorso anno, le famiglie che aderiscono ai Bilanci di Giustizia – ci dice don Fazzini – hanno speso il 18% in meno dell'indice Istat sui consumi. E hanno scoperto che vivono molto meglio". Secondo l'Istat, infatti, la spesa media pro-capite mensile è di 1068 euro. Le famiglie di Bilanci di Giustizia spendono invece 872 euro a persona. Si riscopre così l'autoproduzione, la convivialità, la creatività. "Prima di tutto facciamo spazio nelle case. Molte delle nostre famiglie sostituiscono la tv con altri modi per stare insieme, dalle marionette alla musica".
Il terreno di intervento della rete di Bilanci è dunque duplice: da una parte i consumi e dall'altra la qualità della vita. La notizia della riduzione del 18% della spesa media mensile pro-capite – ci spiega ancora don Fazzini – è assolutamente inedita e ci fa capire molte cose. Il messaggio più importante che ci viene da queste esperienze – dice don Gianni – è che non è affatto vero che aumentando i consumi si aumenta la qualità della vita. L'esperienza delle famiglie che aderiscono alla nostra rete mostra casomai l'esatto contrario. E questa "scoperta" porta con sé anche un'altra considerazione: "E' arrivato il momento di rimettere in discussione i parametri tradizionali con cui si misura il benessere delle nostre società. Nel Pil c'è di tutto, anche le disgrazie. I parametri per misurare davvero la qualità della vita dovranno presto essere sostituiti".
Dalle tante storie raccontate dalle famiglie "bilanciste" emerge anche un'altra considerazione che potrebbe essere generalizzata. Con la riduzione del reddito necessario a sostenere un determinato livello di consumo si riduce anche il tempo di lavoro. Si spende di meno e si può quindi anche guadagnare di meno. "E' un modo nuovo – dice ancora don Fazzini – per liberarsi dal dominio assoluto del mercato. Ma è ovvio che si tratta di scelte difficili che hanno bisogno di strumenti adatti. Le famiglie hanno bisogno prima di tutto – dal punto di vista culturale – di ritrovare l'autonomia di giudizio, ragionare ognuno con la propria testa. Poi ci vogliono strumentazione tecniche precise".
Così ogni famiglia che aderisce alla rete redige un bilancio mensile che poi viene messo in comune con le altre famiglie. In ogni regione dove la rete è presente si cerca di creare gruppi locali che ogni anno, entro il 31 dicembre devono raccogliere tutti i bilanci in un rapporto annuale generale. Spetta agli uffici nazionali di Bilanci di Giustizia (che hanno la loro sede a Venezia) elaborare tutti i dati. La segreteria del coordinamento chiede come sostegno una giornata di lavoro a testa per un intero anno a tutti gli aderenti.
Con questi soldi si coprono le spese di segreteria (si spediscono ogni mese 1200 lettere, per esempio) e si retribuisce solo una persona che lavora in segreteria. Tutti gli altri prestano lavoro volontario. Interessante seguire anche i cambiamenti nei comportamenti di queste famiglie "bilanciste". Molti hanno per esempio rinunciato al garage per creare spazi da usare per la convivialità.

mercoledì 29 agosto 2007

...da che punto guardi il mondo tutto dipende....

Ed eccoci di nuovo qua, a battibeccare e a scrivere le nostre impressioni in questo viaggio in Sideways.
Le vacanze sono finite, il lavoro è ripreso e le sorprese non finiscono mai.
Il 500centino è stato capovolto per vedere se il fondo ha bisogno di una ritoccatina, prima di portarla dal saldatore, e per capire se urgono misure di “cura” drastiche o si può sperare in un suo recupero veloce.
“Da che punto guardi il mondo tutto dipende”, diceva una famosa canzone e devo ammettere che, durante il mio breve periodo di vacanze all’estero, spesso mi sono indignato.
Valentino Rossi evade il fisco per milioni di euro, Montezemolo che imputa alla politica autoreferenzialità (mi piacerebbe sapere come considera i suoi 83 incarichi in consigli di amministrazioni di aziende), il 41,3% delle imprese italiane dichiara un bilancio al pareggio o in perdita, siamo il paese europeo con la più alta percentuale di automobili e di barche di lusso, ogni anno c’è una evasione per 100 miliardi di euro, alcuni politici si danno alla pazza gioia in festini con droga e prostitute, i tassi dei mutui aumentano a dismisura mettendo in ginocchio molte famiglie e per finire esce il grande film di Moore “SickO” che da un ulteriore colpo al mito americano.
Dimenticavo……Corona che si reca a Garlasco per uno scoop giornalistico o meglio, “gossippistico”.
Mi chiedo…dov’è finita la capacità degli italiani di indignarsi, di protestare, di ribellarsi a questo scempio che stanno facendo della nostra società?
Se fosse per gli italiani di oggi, molto probabilmente, l’episodio dell’hotel Raphael dove Craxi venne bersagliato da cori di protesta e di monetine, non si verificherebbe nemmeno più, attenti a come si è a chi sposerà la Gregoracci oppure a chi sarà il super acquisto del mercato del pallone.
Poi per fortuna ti accorgi che, tra il marasma quotidiano, c’è Fede che va volontaria in Messico, Luca che va in Guatemala ad assistere i bambini, uomini e donne pavesi che si prodigano per dare respiro a chi non ha lo stretto necessario per vivere e soprattutto voglia di tornare a sperare in un futuro migliore.
“da che punto guardi il mondo tutto dipende”….….che dire……il mondo è capovolto come il mio 500centino, lo si può raddrizzare, ma qui non basta un crick ma servono le menti e le braccia poderosi di tutti!!!!
Un particolare ricordo per il giovane calciatore spagnolo deceduto..Puerta….aveva 22 anni!!!

lunedì 6 agosto 2007

la terra sotto i piedi

ce la stanno portando via. Uscìti da Milano, ritrovo a Pavia per il giro del fine-settimana tra campi e osterie, c'è la periferia che cresce... e un'editoriale da lacrime sul quotidiano locale.
Eccolo: Guardatevi attorno: non c’è luogo - da Pavia a Casteggio, da Vigevano a Torre d’Isola, da Albuzzano a Mortara, e via via in unanime omogeneità, in tutte le località grandi e piccole del Pavese, dell’Oltrepo, della Lomellina - in cui lo sguardo non intercetti, svettante in qualche angolo dell’orizzonte, un profilo di gru all’opera in qualche cantiere, una vendemmia di villette a schiera messe in costruzione fitte fitte, come acini dello stesso grappolo. E poi, dentro lo spazio urbano, pattuglioni di robusti palazzoni ormai pronti per l’autunno si tolgono i rivestimenti che li hanno mimetizzati ed escono allo scoperto, sotto il sole agostano.
Osservatelo bene, il panorama che avete sotto gli occhi, poiché il territorio di questa provincia sta cambiando a ritmo forsennato e tra una manciata di anni non sarà più lo stesso visto che si realizzerà quel matrimonio tra i piani urbanistici delle nostre amministrazioni locali e lo scatenato attivismo degli interessi edilizi che era già leggibile nelle carte, ma che il comune cittadino scopre solo ora, vedendolo prendere corpo nella realtà.
Questa che si sta concretizzando sotto i nostri occhi è la Pavia del futuro, è il volto che la nostra provincia assumerà per tutti i primi decenni del secolo che si è aperto. E’ un assetto che ci piace? E’ davvero così che vogliamo la nostra città, il nostro territorio?
Certo che dal leggere il futuro che sarà sui documenti dei piani regolatori all’averlo sotto gli occhi la differenza è spiazzante. Però, nell’osservare quello che sta accadendo, gli interrogativi, le domande, le perplessità sono tante. E sono così forti da far superare gli spocchiosi rimbrotti dei registi di questa nuova stagione urbanistica che ci sta grandinando addosso e che, ovviamente, al primo mormorio di dissenso che si leva, sono pronti a bacchettare gli incauti e a spiegare che tutto era già sulle carte e che dunque, se non si era convinti, bisognava parlare allora, ai tempi del dibattito infinito, delle estenuanti consultazioni, delle indecifrabili polemiche.
Adesso, come al solito, è troppo tardi. I lavori sono in corso, gli edifici crescono come funghi e tutto servirà a soddisfare il crescente bisogno di case dei cittadini, a calmierare affitti, a migliorare condizioni abitatative.
Che davanti a tutto questo sia legittimo qualche dubbio sembra ovvio. Un esempio, tra i tanti, sull’affastellarsi di queste nuove costruzioni: davvero è una bella idea far sorgere nuovi edifici proprio a ridosso del trincerone della tangenziale al Bivio Vela? Sì, perché mentre la tangenziale cammina come una lumaca, le costruzioni a lato corrono a perdifiato. Se transitate da quelle parti scorgete come già si stiano addensando edifici tra la ferrovia e la futura superstrada, con l’intuibile benessere ne deriverà - in aria respirata, rumori, etc - per chi avrà la ventura di viverci o lavorarci.
D’altra parte la regola sembra proprio questa: che la tangenziale fatta strettamente a ridosso della città finisca con l’essere a lungo termine - come spiegano i testi di urbanistica - più che un elemento di snellimento del traffico, la "frontiera" verso la quale avanzano gli edifici, prenotati con sagacia da chi aveva intuito quali fossero le aree da occupare. E infatti non c’è quadrante di Pavia, a ridosso della tangenziale, che non veda cantieri all’opera e lo stesso accade in tutte le località che hanno adottato lo stesso modello.
Pare che tutto questo sia imposto dalla "febbre abitativa": dare case a cittadini che ne hanno bisogno. Ma se davvero è così, perché metà delle villette a schiera costruite nell’hinterland pavese innalzano, e non da oggi, il cartello "in vendita"? E le costruzioni in corso verso quale mercato abitativo si stanno rivolgendo? Pavia e il suo territorio, diciamocela tutta, non avevano bisogno di tutte queste edificazioni ma gli interessi immobiliari e speculativi che muovono tutto questo dinamismo hanno deciso di puntare alle famiglie in fuga da Milano, dalla metropoli.
Il modello che la frenesia del mattone sta imponendo, passando dal dotto disquisire dei dottorini dei piani regolatori all’affannoso fare che si sta realizzando, è la brianzolizzazione della provincia di Pavia. Se va bene questo modello, come sembra, nulla da obiettare. Ma se invece non è questo il modello di sviluppo territoriale al quale pensavamo è tempo di dire qualcosa. Anche se, forse, è troppo tardi. G. Boatti per LaProvinciaPavese

Federica..grazie per quello che stai facendo, siamo con te - notizie in diretta

Solo vita, pura vita, puri sapori.
No...non e una pubblicita, e quello che mi sta succedendo.
Sto vivendo. e bellissimo.
Ora sono un po di fretta perche sono le 11.40 p.m. e devo andare a letto presto perche si lavora...ma qualcosina ve la racconto lo stesso...
Venerdi lavoro fino alle 2p.m. e poi partiamo, un gruppo di 8 persone fra italiani rumeni, polacchi, ungheresi, canadesi e chi piu ne ha piu ne metta...alla volta di Ajijic, una citta coloniale sul lago di Chapala...cosi colorata...cosi lontana da tutto, in mezzo alle verdi montagne.
Abbiamo dormito in un ostello gestito da tale italo...italiano ovviamente!e come tale adorabile! Nella notte siamo stati su un terrazzo che dominava il lago e le cittadine vicine.sopra di noi solo le stelle.in mezzo a noi il silenzio cercato di chi vuole solo ascoltare il suono del respiro. (oh...lo so, le mie frasi sono sconnesse, ma sono stanca...e vi giuro nessuna droga ha la colpa del mio stato!!!!).
Il giorno dopo ad una cittadina termale di nome San Jose Cosala...ovviamente tutti gli spostamenti sono effettuati con questi pullman improbabili dove ogni tanto trovi-come e successo a noi- un giovane messicano con la sua chitarra che canta "la mia storia tra le dita " di grignani, ma in spagnolo ovviamente.
Poi e la volta di tornare a Chapala xke sono l'unica ad averla gia vista...prendiamo una piccola barca che ci porta all'isola in fronte alla citta...desolata e bellissima...c'erano anche le cicogne!!!!
Tornando faccio amicizia con un barista del posto che mi consiglia di fare una passeggiata su per un monte..ci avventuriamo...sembra di essere in alta montagna e la mia gambetta si lamenta...altro che le passeggiate a livigno...ma dopo un po di sudore...arriviamo a una croce bianca che sovrasta tutto il lago...e in cima alla montagna...io e altri 3 uomini(ormai qui sono considerata un uomo)ci siamo arrampicati sulla croce...che bbbottta di adrenalina...che paesaggio...indescrivibile a parole...unico...magico.
Oggi a Tonala e Tlaquepaque, cittadine coloniali con questi mercati che lasciano senza parole....
ops...cavoli e super tardi, sono le 11.53 pm. e devo andare a nanna...intanto Paqo sta guardando "el todopoderoso"(=una settimana da dio...)...vi abbraccio forte sperando che anche voi possiate solo un po respirare quello che c'e qui e che voglio portarmi a casa...
Vi penso sempre
Chicca

..e vicino a Lodi si discute ancora delle vie..notizie da Elena

Ciao altra novità!!!
Adesso faranno referendum per le troppe vie di sinistra.
Sai avendo troppi nomi di persone che si sono impegnate in politica ..Togliatti, De Gaspari, Moro, Berlinguer ecc.. adesso servono nomi di destra!! certo che siamo amministrati bene... per fortuna che ho fatto interrogazione prima del putiferio! adesso penso di scrivere al giornale repubblica!! ciao a presto!! Elena - Consigliere Comunale Prov. Lodi

giovedì 2 agosto 2007

Usa, paghe ridotte agli obesi - «Troppi costi per le aziende»

NEW YORK — Lo stipendio ridotto perché sale il colesterolo, perché si ingrassa, perché il lavoratore rifiuta di sottoporsi a un test clinico. O, addirittura, licenziati perché si fuma: non sul posto di lavoro, ma a casa. L'incubo notturno di un sindacalista con l'esaurimento nervoso? No, è quello che comincia ad accadere in alcune aziende americane, stufe di pagare assicurazioni sanitarie sempre più costose per i loro dipendenti: il conto delle mutue private è pressoché raddoppiato dall'inizio del decennio ed è molto più salato quando i dipendenti assicurati sono fumatori od obesi, una condizione che li espone alle malattie cardiocircolatorie e al diabete. Che negli Usa quella contro le sigarette sia diventata una vera e propria crociata non è una novità. Da qualche tempo si sta cercando di correre ai ripari anche contro l'impressionante epidemia di obesità: ormai due terzi degli americani sono soprappeso, mentre oltre il 30 per cento dei cittadini ha una massa corporea che li colloca nella categoria degli obesi. La progressione è continua e, apparentemente, inarrestabile: nel 2015, secondo uno studio appena pubblicato dalla John Hopkins University, le persone con 10 o 15 chili di ciccia in più saliranno al 75 per cento, mentre gli obesi saliranno a quota 41 per cento. Le cause sono molteplici: stili di vita sedentari, pasti ricchi di grassi e zuccheri, la diffusione dei cibi industriali, la tendenza a pranzare nelle friggitorie e nei fast food, mentre quasi nessuno cucina a casa.

Noi a questi americazzi rispondiamo......VENITE CON NOI NELLE TRATTORIE DEGLI APPENNINI!!!!

mercoledì 1 agosto 2007

201sideway e "statale 17"

Statale 17 - 3:12 - Classico blues, il cui titolo ricalca la dylaniana Highway 61 Revisited. Il protagonista della canzone sta facendo l'autostop per cercare di raggiungere qualcuno (probabilmente l'amata), ma non riesce ad ottenere passaggi e cammina col dubbio che lei ormai non lo aspetti più. Vedi anche Strada Statale 17 dell'Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico.

Non è il tragitto che ci accomuna ai cantautori, non la vicenda, neanche, forse, la poesia. Siamo un po' più banali, ordinati, meno scapestrati.. sognatori certo, poeti quando il daffare di ogni giorno ci lascia, viaggiatori a corto raggio, però.

Però le nostre strade di ogni giorno, dall'appennino alla city e ritorno, stanno per cambiare, ruspe schierate al via, banche in agguato, un po' come successo su alcune tratte della statale 17, quasi "highway"...

www.ecoprogetti.blogspot.com

lunedì 30 luglio 2007

Ponte diretto con il Messico - una cara amica ci racconta la sua esperienza come medico volontario..il viaggio

Lo so...lo so...vi ho scritto ieri...
ma non posso resistere alla tentazione di scrivere quello che vedo ogni giorno qui a Guadalajara e dintorni...e poi...se hanno inventato inernet e perche qualcuno lo usasse percio...tadaaaaa!!!!
29/07/07 : alle 8 a.m. suona la sveglia...come ho dormito bene stanotte!(sara forse per la tequila e la margarita che ho bevuto ieri a casa di Venezia?...maybe...)peccato per quella zanzara maledetta che mi ha divorato...ma e possibile?lascio le zanze pavesi e ritrovo quelle messicane...che pero sono piu amichevoli...si sa...qui la gente e piu calorosa! mamma jolanda mi prepara una meravigliosa colazione: una cake qualcosa (non ricordo il nome...ma era molto buona, molto dolce), un superpiatto di frutta (x lillo: c'era il mango e la papaya..mmmm...me gustano muchissimo!!!) e una mega tazza di caffe...si, non e il nostro caffe ma, a differenza tua mag, questo si puo bere.
Poi accompagno Jorge in ospedale (quel luogo e una calamita per me...), ci sono tante nuvole nel cielo, che ha un colore incredibilmente grigio, di un grigio che in italia non esiste...e cosi melanconico e sembra quasi finto...
La domenica mattina per fortuna non c'e un grande traffico, cosi ci mettiamo solo 15 minuti per arrivare all'ospedale civile-il nostro-.
La domenica mattina c'e la mensa dei poveri, cosi, mentre Jorge e Carlos vanno a lavorare io aiuto...non capisco proprio tutto, ma credo che per certe cose ci sia una specie di linguaggio universale..
Alle 10 arrivano Karina - la danese - e Venezia, con loro due andro al lago di Chapala, il piu grande del messico.
Peccato che comincia a piovere e noi dobbiamo andare a prendere l'autobus che e lontanisssssimo dall'ospedale e non abbiamo nemmeno mezzo ombrello...ops...nel giro di 5 minuti viene giu un acquazzone da manuale...e io sono zuppa...davvero zuppa.
Va be...cmq...dopo mille peripezie arriviamo a chapala...fa freddo e io sono tutta bagnata...cosi andiamo a comprare 3 bellissimi ombrelli che ci salveranno per il resto della mattinata. La cittadina e molto povera , ci sono vecchie signore molto gentili che ci offrono delle caramelle alla tequila...slurp...le strade sono diventate dei piccoli fiumiciattoli...grande idea mettere le infradito!
Be...alla fine arriviamo al lago...e enorme!!!ci sono dei fiori strani che affiorano dalla superficie dell'acqua la fanno sembrare quasi una palude...
ci sono barchette impigliate fra queste pianticelle palustri e un sacco di cicogne!I bambini pescano dei piccoli pesciolini che le donne cucinano fritti e vendono in alcune bancarelle...
dopo aver fatto qualche foto da brave gringos quali siamo andiamo a mangiare: enchilladas de queso para mi!buone ma...come piccano!!!!
Dopo aver mangiato e fatto amicizia con un gruppo di mariachi (i tipici messicani con los sombreros che cantano e suonano) torniamo alla stazione dei bus...e ora di tornare a casa.
Noooooo: c'e un incidente...ops, non proprio un incidente...l'acqua scesa giu ha inondato tutta la strada...cambio giro!
Come potete vedere...ora sono a casa...la mamma mi sta chiamando...e pronta la pappa!!!!
Aiuto aiuto aiuto...alle 8 di domani mattina si comincia a lavorare...incrociate tutti le dita per me por favor!!!!!
Besos
Chicca

venerdì 27 luglio 2007

LADRO MANIACO FIAT PUNTO, 1000 FURTI PER COLLEZIONE

MODENA - Aveva la mania della Fiat Punto il 54enne modenese denunciato per furto dalla Polizia di Modena: nell'arco di diversi anni, l'uomo avrebbe compiuto circa un migliaio di furti su autovetture, sempre ed esclusivamente dello stesso modello. Non rivendeva i materiali, ma li raccoglieva in una casa di Carpineti, nel reggiano. Prediligeva autoradio, occhiali, triangoli di segnalazione, quasi come una forma morbosa di collezione. L'uomo è stato bloccato dagli agenti della Squadra Volante mercoledì al parco Novi Sad di Modena; stava armeggiando attorno a una Fiat Punto. Nella sua abitazione sono stati trovati circa 50 libretti di circolazione, tutti riferiti a Fiat Punto. La squadra Mobile poi ha compiuto ulteriori accertamenti, individuando il luogo in cui l'uomo riuniva i materiali rubati. C'erano fra le altre cose anche due borsoni pieni di occhiali, oltre a tanta altra merce, che veniva regolarmente catalogata e classificata. Il 54enne è stato denunciato per furto ma non è escluso che, per la sua bizzarra forma di 'ossessione' possa essere indirizzato alle cure di uno specialista.

La tentazione dell'Addio - dell'amico Francesco Guccini

Nell'anno '99 di nostra vita io, Francesco Guccini, eterno studente perché la materia di studio sarebbe infinita e soprattutto perché so di non sapere niente, io, chierico vagante, bandito di strada, io, non artista, solo piccolo baccelliere, perché, per colpa d'altri, vada come vada, a volte mi vergogno di fare il mio mestiere, io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite, riflettori e paillettes delle televisioni, alle urla scomposte di politicanti professionisti, a quelle vostre glorie vuote da coglioni... E dico addio al mondo inventato del villaggio globale, alle diete per mantenersi in forma smagliante a chi parla sempre di un futuro trionfale e ad ogni impresa di questo secolo trionfante, alle magie di moda delle religioni orientali che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero, ai personaggi cicaleggianti dei talk-show che squittiscono ad ogni ora un nuovo "vero" alle futilità pettegole sui calciatori miliardari, alle loro modelle senza umanità alle sempiterne belle in gara sui calendari, a chi dimentica o ignora l'umiltà... Io, figlio d'una casalinga e di un impiegato, cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia, io, tirato su a castagne ed ad erba spagna, io, sempre un momento fa campagnolo inurbato, due soldi d'elementari ed uno d'università, ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà... Io dico addio a chi si nasconde con protervia dietro a un dito, a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilancia o sceglie a caso per i tiramenti del momento curando però sempre di riempirsi la pancia e dico addio alle commedie tragiche dei sepolcri imbiancati, ai ceroni ed ai parrucchini per signore, alle lampade e tinture degli eterni non invecchiati, al mondo fatto di ruffiani e di puttane a ore, a chi si dichiara di sinistra e democratico però è amico di tutti perché non si sa mai, e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpatico ed è anche fondamentalista per evitare guai a questo orizzonte di affaristi e d'imbroglioni fatto di nebbia, pieno di sembrare, ricolmo di nani, ballerine e canzoni, di lotterie, l'unica fede il cui sperare... Nell'anno '99 di nostra vita io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

giovedì 26 luglio 2007

Sono spaesato in questo paese!!!

Oggi è una di quelle giornate disastrose.
Non ci capisco più nulla.
Conflitti, poca capacità di ascoltare, poca voglia di confrontarsi e soprattutto poca voglia di
risolvere i problemi.
Dall’altra parte del mondo abbiamo un Obama (grande, spero che vinca) che fronteggia LA clinton e che viene accusato di essere una persona poca seria perché, se mai vincerà, aprirà uno spiraglio diplomatico con i tre dittatori del mondo, Castro – JongIl – Ahmadinejad, a Pavia il problema Rom porta a creare odio e rancore invece di cercare un percorso condiviso, l’Italia brucia e non si sa di chi sia la causa per i soccorsi arrivati in ritardo, il processo Antonveneta sancisce la fine dei “furbetti” Fazio – Fiorani & Company, in Iraq una bomba tra i tifosi fa una strage, oltre 50 morti, le popolazioni dell’Africa sono sempre più povere e sempre più senz’acqua e i bambini muoiono, nel delitto di Erba, la malvagia assassina dice "Youssef tentò di scappare così l’ho colpito sul divano", Nuvoli muore dopo un calvario inspiegabile e, in tutto questo, ci metti Moggi che diventa attore per il revival dell’Allenatore nel Pallone, il marocchino che vende a 50 euro a dose, invece che cocaina, aulin, Pannella che si scopre Democratico, Nicolas che vola in Libia da Gheddafi per sancire l’intesa su difesa ed energia nucleare, un altro ultimatum dei talebani che intanto uccidono un coreano e per finire doping nello sport e spionaggio nella formula uno…….ora la domanda sorge spontanea…ma che cazzo di mondo è questo??
Confido molto nelle nuove generazioni, con la speranza che solidarietà – giustizia sociale non passino mai di moda, con la speranza che, per regalare un mondo migliore ai nostri figli, occorra l’impegno di tutti…ma, poi, sfogli i giornali, e chi ti appare….i corona’s boy….BUONANOTTE MEGLIO MIGRARE!!!!!!!!