venerdì 31 agosto 2007

<< Tu Convivi >> E le nega la confessione.

Chiara 28 anni.
Si è inginocchiata al confessionale al Santuario di Santa Rita da Cascia, a Torino.
Dopo qualche domanda sulla sua vita sentimentale Don Leonardo chiede alla ragazza “ Lei è sposata?”. NO ha risposto la giovane. Lei e Aldo sono fidanzati dai tempi della scuola e convivono da un anno.“la chiesa non accetta questi nuovi legami. VADA!”, ha replicato il parroco !!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ha fatto ben bene.
E' ora di finirla con questo lassismo e questo materailismo.
Se si vuole esser cristiani cattolici si devono portare avanti i precetti della Chiesa.
Perchè sentire l'esigenza di confessarsi quando poi si sa di peccare ancora?

Anonimo ha detto...

Se si vuole essere cristiani cattolici bisogna portare avanti i precetti fondamentali della religione cristiana, quali solidarietà, carità, compassione, perdono... Questo fa un cristiano cattolico: aiuta gli altri, cerca di rendere migliore un momento o la vita di un'altra persona, che lo faccia nel piccolo della sua famiglia o in mezzo ai bambini africani. Tutto il resto non è di competenza della Chiesa. All'epoca della nascita della Chiesa cristiana era indispensabile creare una rete di parrocchie e istituire una serie di sacramenti, regole di vita sociale, riti da onorare.. Per diffondere il più possibile la propria parola in un mondo sostanzialmente ignorante e superstizioso.. Man mano però questo è diventato strumento di controllo sulla società e di conseguenza di influenza politica.. ergo strumento di arricchimento e di potere. Non capisco: ad oggi, nel 2007, dev'essere la Chiesa a dirmi come devo vivere il rapporto con il mio spirito, con Dio, con gli altri? O non dovrebbe forse occuparsi di portare il proprio aiuto concreto dove ce n'è bisogno e spingere il cristiano a fare lo stesso? Di dare sostegno e speranza a chi è solo o in crisi con se stesso?
Certo, il valore della famiglia è importante, ma occhio ai termini: c'è famiglia dove c'è un matrimonio religioso oppure dove ci sono due persone che si amano, si sostengono e che vogliono trasmettere questo amore a delle creature che stanno facendo il loro primo ingresso nel mondo? A quanto mi risulta anche gli antichi romani si sposavano e avevano dei figli. Il matrimonio non è di invenzione ecclesiastica e quindi non può essere sotto il suo esclusivo controllo.
Il bigottismo di certi "ministri di Dio" mi lascia perplessa.

Anonimo ha detto...

il post di anonimo è assolutamente vergognoso figlio di un bigottismo che fa male alla chiesa e a tutti i credenti, veri. Tornando alla reazione del parroco mi sembra l'ennesimo esempio di una chiesa che inesorabilmente si allontana dalla società, nascondendosi da nemici illusori e di pura loro fantasia come le pseudo famiglie, non riuscendo così a trovare e ad affronare i veri problemi di un mondo, vittima dell'individualismo e della precarietà di valori e ideiali.

Roberto C. Veronesi

Anonimo ha detto...

Eh, però neanche l'idea che i sacramenti siano un diritto soggettivo, o un prodotto che si tira giù dallo scaffale del supermercato....