venerdì 31 agosto 2007

<< Tu Convivi >> E le nega la confessione.

Chiara 28 anni.
Si è inginocchiata al confessionale al Santuario di Santa Rita da Cascia, a Torino.
Dopo qualche domanda sulla sua vita sentimentale Don Leonardo chiede alla ragazza “ Lei è sposata?”. NO ha risposto la giovane. Lei e Aldo sono fidanzati dai tempi della scuola e convivono da un anno.“la chiesa non accetta questi nuovi legami. VADA!”, ha replicato il parroco !!

MALESIA, L'UOMO CHE TIRA IL TRENO CON I DENTI

Denti d'acciaio per un malesiano, soprannominato 'King Tooth': l'uomo ha tirato la carrozza di un treno usando una corda in acciaio che teneva stretta in bocca tra i denti. L'uomo ha segnato cosi' un nuovo record mettendo a segno la tirata piu' lunga.

giovedì 30 agosto 2007

Spendere meno, vivere meglio (?)

Si potrebbe sintetizzare con questo slogan la missione della rete di Bilanci di Giustizia che dal 1993, per iniziativa dei Beati Costruttori di Pace, riunisce centinaia di famiglie che vogliono controllare, diversificare e cambiare il loro modo di consumare e di avere a che fare con l'economia.
Dalla riscoperta dell'orto e delle marionette, all'analisi critica delle spese mensili, fino alla selezione minuziosa dei prodotti da acquistare. Ed è un modo, hanno scoperto le famiglie che aderiscono alla rete, non solo per risparmiare, ma anche per innalzare progressivamente il livello della qualità della vita. Riscoprendo il gusto dei giocattoli fatti in casa o comunque "naturali" si evita per esempio il rischio di imbattersi nei giocattoli della Mattel.


Ma in che cosa consiste il lavoro di Bilanci di Giustizia? Lo abbiamo chiesto direttamente a don Gianni Fazzini, fondatore e coordinatore della rete e cofondatore della mag di Venezia. L'incontro annuale delle famiglie di Bilanci di Giustizia comincerà domani a Rocca di Papa (Roma) e si concluderà domenica mattina alla presenza degli invitati politici: questa volta sono stati invitati il ministro della Famiglia, Rosy Bindi e Alessandra Tibaldi, Assessore alla Regione Lazio per il lavoro, le pari opportunità e le politiche giovanili.
La rete dei "bilancisti" è composta ormai da circa 1200 famiglie, il che vuol dire che almeno cinquemila persone ogni anno cercano di far quadrare i loro bilanci evitando le tante trappole del mercato.
"Lo scorso anno, le famiglie che aderiscono ai Bilanci di Giustizia – ci dice don Fazzini – hanno speso il 18% in meno dell'indice Istat sui consumi. E hanno scoperto che vivono molto meglio". Secondo l'Istat, infatti, la spesa media pro-capite mensile è di 1068 euro. Le famiglie di Bilanci di Giustizia spendono invece 872 euro a persona. Si riscopre così l'autoproduzione, la convivialità, la creatività. "Prima di tutto facciamo spazio nelle case. Molte delle nostre famiglie sostituiscono la tv con altri modi per stare insieme, dalle marionette alla musica".
Il terreno di intervento della rete di Bilanci è dunque duplice: da una parte i consumi e dall'altra la qualità della vita. La notizia della riduzione del 18% della spesa media mensile pro-capite – ci spiega ancora don Fazzini – è assolutamente inedita e ci fa capire molte cose. Il messaggio più importante che ci viene da queste esperienze – dice don Gianni – è che non è affatto vero che aumentando i consumi si aumenta la qualità della vita. L'esperienza delle famiglie che aderiscono alla nostra rete mostra casomai l'esatto contrario. E questa "scoperta" porta con sé anche un'altra considerazione: "E' arrivato il momento di rimettere in discussione i parametri tradizionali con cui si misura il benessere delle nostre società. Nel Pil c'è di tutto, anche le disgrazie. I parametri per misurare davvero la qualità della vita dovranno presto essere sostituiti".
Dalle tante storie raccontate dalle famiglie "bilanciste" emerge anche un'altra considerazione che potrebbe essere generalizzata. Con la riduzione del reddito necessario a sostenere un determinato livello di consumo si riduce anche il tempo di lavoro. Si spende di meno e si può quindi anche guadagnare di meno. "E' un modo nuovo – dice ancora don Fazzini – per liberarsi dal dominio assoluto del mercato. Ma è ovvio che si tratta di scelte difficili che hanno bisogno di strumenti adatti. Le famiglie hanno bisogno prima di tutto – dal punto di vista culturale – di ritrovare l'autonomia di giudizio, ragionare ognuno con la propria testa. Poi ci vogliono strumentazione tecniche precise".
Così ogni famiglia che aderisce alla rete redige un bilancio mensile che poi viene messo in comune con le altre famiglie. In ogni regione dove la rete è presente si cerca di creare gruppi locali che ogni anno, entro il 31 dicembre devono raccogliere tutti i bilanci in un rapporto annuale generale. Spetta agli uffici nazionali di Bilanci di Giustizia (che hanno la loro sede a Venezia) elaborare tutti i dati. La segreteria del coordinamento chiede come sostegno una giornata di lavoro a testa per un intero anno a tutti gli aderenti.
Con questi soldi si coprono le spese di segreteria (si spediscono ogni mese 1200 lettere, per esempio) e si retribuisce solo una persona che lavora in segreteria. Tutti gli altri prestano lavoro volontario. Interessante seguire anche i cambiamenti nei comportamenti di queste famiglie "bilanciste". Molti hanno per esempio rinunciato al garage per creare spazi da usare per la convivialità.

mercoledì 29 agosto 2007

...da che punto guardi il mondo tutto dipende....

Ed eccoci di nuovo qua, a battibeccare e a scrivere le nostre impressioni in questo viaggio in Sideways.
Le vacanze sono finite, il lavoro è ripreso e le sorprese non finiscono mai.
Il 500centino è stato capovolto per vedere se il fondo ha bisogno di una ritoccatina, prima di portarla dal saldatore, e per capire se urgono misure di “cura” drastiche o si può sperare in un suo recupero veloce.
“Da che punto guardi il mondo tutto dipende”, diceva una famosa canzone e devo ammettere che, durante il mio breve periodo di vacanze all’estero, spesso mi sono indignato.
Valentino Rossi evade il fisco per milioni di euro, Montezemolo che imputa alla politica autoreferenzialità (mi piacerebbe sapere come considera i suoi 83 incarichi in consigli di amministrazioni di aziende), il 41,3% delle imprese italiane dichiara un bilancio al pareggio o in perdita, siamo il paese europeo con la più alta percentuale di automobili e di barche di lusso, ogni anno c’è una evasione per 100 miliardi di euro, alcuni politici si danno alla pazza gioia in festini con droga e prostitute, i tassi dei mutui aumentano a dismisura mettendo in ginocchio molte famiglie e per finire esce il grande film di Moore “SickO” che da un ulteriore colpo al mito americano.
Dimenticavo……Corona che si reca a Garlasco per uno scoop giornalistico o meglio, “gossippistico”.
Mi chiedo…dov’è finita la capacità degli italiani di indignarsi, di protestare, di ribellarsi a questo scempio che stanno facendo della nostra società?
Se fosse per gli italiani di oggi, molto probabilmente, l’episodio dell’hotel Raphael dove Craxi venne bersagliato da cori di protesta e di monetine, non si verificherebbe nemmeno più, attenti a come si è a chi sposerà la Gregoracci oppure a chi sarà il super acquisto del mercato del pallone.
Poi per fortuna ti accorgi che, tra il marasma quotidiano, c’è Fede che va volontaria in Messico, Luca che va in Guatemala ad assistere i bambini, uomini e donne pavesi che si prodigano per dare respiro a chi non ha lo stretto necessario per vivere e soprattutto voglia di tornare a sperare in un futuro migliore.
“da che punto guardi il mondo tutto dipende”….….che dire……il mondo è capovolto come il mio 500centino, lo si può raddrizzare, ma qui non basta un crick ma servono le menti e le braccia poderosi di tutti!!!!
Un particolare ricordo per il giovane calciatore spagnolo deceduto..Puerta….aveva 22 anni!!!

lunedì 6 agosto 2007

la terra sotto i piedi

ce la stanno portando via. Uscìti da Milano, ritrovo a Pavia per il giro del fine-settimana tra campi e osterie, c'è la periferia che cresce... e un'editoriale da lacrime sul quotidiano locale.
Eccolo: Guardatevi attorno: non c’è luogo - da Pavia a Casteggio, da Vigevano a Torre d’Isola, da Albuzzano a Mortara, e via via in unanime omogeneità, in tutte le località grandi e piccole del Pavese, dell’Oltrepo, della Lomellina - in cui lo sguardo non intercetti, svettante in qualche angolo dell’orizzonte, un profilo di gru all’opera in qualche cantiere, una vendemmia di villette a schiera messe in costruzione fitte fitte, come acini dello stesso grappolo. E poi, dentro lo spazio urbano, pattuglioni di robusti palazzoni ormai pronti per l’autunno si tolgono i rivestimenti che li hanno mimetizzati ed escono allo scoperto, sotto il sole agostano.
Osservatelo bene, il panorama che avete sotto gli occhi, poiché il territorio di questa provincia sta cambiando a ritmo forsennato e tra una manciata di anni non sarà più lo stesso visto che si realizzerà quel matrimonio tra i piani urbanistici delle nostre amministrazioni locali e lo scatenato attivismo degli interessi edilizi che era già leggibile nelle carte, ma che il comune cittadino scopre solo ora, vedendolo prendere corpo nella realtà.
Questa che si sta concretizzando sotto i nostri occhi è la Pavia del futuro, è il volto che la nostra provincia assumerà per tutti i primi decenni del secolo che si è aperto. E’ un assetto che ci piace? E’ davvero così che vogliamo la nostra città, il nostro territorio?
Certo che dal leggere il futuro che sarà sui documenti dei piani regolatori all’averlo sotto gli occhi la differenza è spiazzante. Però, nell’osservare quello che sta accadendo, gli interrogativi, le domande, le perplessità sono tante. E sono così forti da far superare gli spocchiosi rimbrotti dei registi di questa nuova stagione urbanistica che ci sta grandinando addosso e che, ovviamente, al primo mormorio di dissenso che si leva, sono pronti a bacchettare gli incauti e a spiegare che tutto era già sulle carte e che dunque, se non si era convinti, bisognava parlare allora, ai tempi del dibattito infinito, delle estenuanti consultazioni, delle indecifrabili polemiche.
Adesso, come al solito, è troppo tardi. I lavori sono in corso, gli edifici crescono come funghi e tutto servirà a soddisfare il crescente bisogno di case dei cittadini, a calmierare affitti, a migliorare condizioni abitatative.
Che davanti a tutto questo sia legittimo qualche dubbio sembra ovvio. Un esempio, tra i tanti, sull’affastellarsi di queste nuove costruzioni: davvero è una bella idea far sorgere nuovi edifici proprio a ridosso del trincerone della tangenziale al Bivio Vela? Sì, perché mentre la tangenziale cammina come una lumaca, le costruzioni a lato corrono a perdifiato. Se transitate da quelle parti scorgete come già si stiano addensando edifici tra la ferrovia e la futura superstrada, con l’intuibile benessere ne deriverà - in aria respirata, rumori, etc - per chi avrà la ventura di viverci o lavorarci.
D’altra parte la regola sembra proprio questa: che la tangenziale fatta strettamente a ridosso della città finisca con l’essere a lungo termine - come spiegano i testi di urbanistica - più che un elemento di snellimento del traffico, la "frontiera" verso la quale avanzano gli edifici, prenotati con sagacia da chi aveva intuito quali fossero le aree da occupare. E infatti non c’è quadrante di Pavia, a ridosso della tangenziale, che non veda cantieri all’opera e lo stesso accade in tutte le località che hanno adottato lo stesso modello.
Pare che tutto questo sia imposto dalla "febbre abitativa": dare case a cittadini che ne hanno bisogno. Ma se davvero è così, perché metà delle villette a schiera costruite nell’hinterland pavese innalzano, e non da oggi, il cartello "in vendita"? E le costruzioni in corso verso quale mercato abitativo si stanno rivolgendo? Pavia e il suo territorio, diciamocela tutta, non avevano bisogno di tutte queste edificazioni ma gli interessi immobiliari e speculativi che muovono tutto questo dinamismo hanno deciso di puntare alle famiglie in fuga da Milano, dalla metropoli.
Il modello che la frenesia del mattone sta imponendo, passando dal dotto disquisire dei dottorini dei piani regolatori all’affannoso fare che si sta realizzando, è la brianzolizzazione della provincia di Pavia. Se va bene questo modello, come sembra, nulla da obiettare. Ma se invece non è questo il modello di sviluppo territoriale al quale pensavamo è tempo di dire qualcosa. Anche se, forse, è troppo tardi. G. Boatti per LaProvinciaPavese

Federica..grazie per quello che stai facendo, siamo con te - notizie in diretta

Solo vita, pura vita, puri sapori.
No...non e una pubblicita, e quello che mi sta succedendo.
Sto vivendo. e bellissimo.
Ora sono un po di fretta perche sono le 11.40 p.m. e devo andare a letto presto perche si lavora...ma qualcosina ve la racconto lo stesso...
Venerdi lavoro fino alle 2p.m. e poi partiamo, un gruppo di 8 persone fra italiani rumeni, polacchi, ungheresi, canadesi e chi piu ne ha piu ne metta...alla volta di Ajijic, una citta coloniale sul lago di Chapala...cosi colorata...cosi lontana da tutto, in mezzo alle verdi montagne.
Abbiamo dormito in un ostello gestito da tale italo...italiano ovviamente!e come tale adorabile! Nella notte siamo stati su un terrazzo che dominava il lago e le cittadine vicine.sopra di noi solo le stelle.in mezzo a noi il silenzio cercato di chi vuole solo ascoltare il suono del respiro. (oh...lo so, le mie frasi sono sconnesse, ma sono stanca...e vi giuro nessuna droga ha la colpa del mio stato!!!!).
Il giorno dopo ad una cittadina termale di nome San Jose Cosala...ovviamente tutti gli spostamenti sono effettuati con questi pullman improbabili dove ogni tanto trovi-come e successo a noi- un giovane messicano con la sua chitarra che canta "la mia storia tra le dita " di grignani, ma in spagnolo ovviamente.
Poi e la volta di tornare a Chapala xke sono l'unica ad averla gia vista...prendiamo una piccola barca che ci porta all'isola in fronte alla citta...desolata e bellissima...c'erano anche le cicogne!!!!
Tornando faccio amicizia con un barista del posto che mi consiglia di fare una passeggiata su per un monte..ci avventuriamo...sembra di essere in alta montagna e la mia gambetta si lamenta...altro che le passeggiate a livigno...ma dopo un po di sudore...arriviamo a una croce bianca che sovrasta tutto il lago...e in cima alla montagna...io e altri 3 uomini(ormai qui sono considerata un uomo)ci siamo arrampicati sulla croce...che bbbottta di adrenalina...che paesaggio...indescrivibile a parole...unico...magico.
Oggi a Tonala e Tlaquepaque, cittadine coloniali con questi mercati che lasciano senza parole....
ops...cavoli e super tardi, sono le 11.53 pm. e devo andare a nanna...intanto Paqo sta guardando "el todopoderoso"(=una settimana da dio...)...vi abbraccio forte sperando che anche voi possiate solo un po respirare quello che c'e qui e che voglio portarmi a casa...
Vi penso sempre
Chicca

..e vicino a Lodi si discute ancora delle vie..notizie da Elena

Ciao altra novità!!!
Adesso faranno referendum per le troppe vie di sinistra.
Sai avendo troppi nomi di persone che si sono impegnate in politica ..Togliatti, De Gaspari, Moro, Berlinguer ecc.. adesso servono nomi di destra!! certo che siamo amministrati bene... per fortuna che ho fatto interrogazione prima del putiferio! adesso penso di scrivere al giornale repubblica!! ciao a presto!! Elena - Consigliere Comunale Prov. Lodi

giovedì 2 agosto 2007

Usa, paghe ridotte agli obesi - «Troppi costi per le aziende»

NEW YORK — Lo stipendio ridotto perché sale il colesterolo, perché si ingrassa, perché il lavoratore rifiuta di sottoporsi a un test clinico. O, addirittura, licenziati perché si fuma: non sul posto di lavoro, ma a casa. L'incubo notturno di un sindacalista con l'esaurimento nervoso? No, è quello che comincia ad accadere in alcune aziende americane, stufe di pagare assicurazioni sanitarie sempre più costose per i loro dipendenti: il conto delle mutue private è pressoché raddoppiato dall'inizio del decennio ed è molto più salato quando i dipendenti assicurati sono fumatori od obesi, una condizione che li espone alle malattie cardiocircolatorie e al diabete. Che negli Usa quella contro le sigarette sia diventata una vera e propria crociata non è una novità. Da qualche tempo si sta cercando di correre ai ripari anche contro l'impressionante epidemia di obesità: ormai due terzi degli americani sono soprappeso, mentre oltre il 30 per cento dei cittadini ha una massa corporea che li colloca nella categoria degli obesi. La progressione è continua e, apparentemente, inarrestabile: nel 2015, secondo uno studio appena pubblicato dalla John Hopkins University, le persone con 10 o 15 chili di ciccia in più saliranno al 75 per cento, mentre gli obesi saliranno a quota 41 per cento. Le cause sono molteplici: stili di vita sedentari, pasti ricchi di grassi e zuccheri, la diffusione dei cibi industriali, la tendenza a pranzare nelle friggitorie e nei fast food, mentre quasi nessuno cucina a casa.

Noi a questi americazzi rispondiamo......VENITE CON NOI NELLE TRATTORIE DEGLI APPENNINI!!!!

mercoledì 1 agosto 2007

201sideway e "statale 17"

Statale 17 - 3:12 - Classico blues, il cui titolo ricalca la dylaniana Highway 61 Revisited. Il protagonista della canzone sta facendo l'autostop per cercare di raggiungere qualcuno (probabilmente l'amata), ma non riesce ad ottenere passaggi e cammina col dubbio che lei ormai non lo aspetti più. Vedi anche Strada Statale 17 dell'Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico.

Non è il tragitto che ci accomuna ai cantautori, non la vicenda, neanche, forse, la poesia. Siamo un po' più banali, ordinati, meno scapestrati.. sognatori certo, poeti quando il daffare di ogni giorno ci lascia, viaggiatori a corto raggio, però.

Però le nostre strade di ogni giorno, dall'appennino alla city e ritorno, stanno per cambiare, ruspe schierate al via, banche in agguato, un po' come successo su alcune tratte della statale 17, quasi "highway"...

www.ecoprogetti.blogspot.com